Quali formati accetta la stampa 3D? Guida ai file per la prototipazione

Chi si avvicina alla stampa 3D, prima o poi si imbatte in una domanda semplice solo in apparenza: che tipo di file devo usare? Se sei un designer, un tecnico o semplicemente hai un’idea da trasformare in oggetto, sapere quale formato è adatto è fondamentale. Perché non tutti i file 3D sono pronti per essere stampati.

Molti modelli che trovi online o che escono da un software CAD sono pensati per il rendering, non per la prototipazione. Questo significa che anche se “si vedono bene”, potrebbero essere inutilizzabili per una stampa 3D concreta. In questa guida ti spieghiamo i formati accettati, le differenze principali e come evitare errori che possono compromettere il risultato finale.


I formati più adatti alla stampa 3D: STL, 3MF e OBJ

Il formato più comune – e lo standard industriale per la stampa 3D FDM – è lo STL. Descrive la geometria dell’oggetto usando triangoli e funziona con quasi tutti i software di slicing. È semplice, leggero, e funziona nella maggior parte dei casi, ma non conserva informazioni come colori, materiali o unità di misura.

Il 3MF è un formato più moderno e completo, che può includere metadati utili come orientamento, scala, colori, materiali e supporti. Alcuni software e servizi avanzati iniziano a supportarlo proprio per questi motivi, anche se non è ancora lo standard dominante.

L’OBJ è un’alternativa simile all’STL, ma può includere texture e colori, ed è spesso usato per oggetti artistici o per la stampa multicolore. Tuttavia, nella stampa FDM monocromatica, raramente offre vantaggi pratici rispetto a un STL ben fatto.


Formati da evitare (o da convertire)

Formati come STEP, IGES, FBX, DWG o SketchUp (.SKP) sono molto usati nel disegno tecnico e architettonico, ma non sono nativamente compatibili con i software di slicing. Prima della stampa devono essere convertiti in STL o 3MF. Durante la conversione è facile perdere dettagli o introdurre errori, come normali invertite o superfici mancanti. In questi casi conviene fare attenzione all’orientamento, alle unità di misura, e verificare che il modello sia chiuso.


Come esportare correttamente un file per la stampa

Un file pronto per la stampa 3D deve essere un solido chiuso, senza buchi, intersezioni o superfici sovrapposte. Inoltre, è importante che il modello sia scalato correttamente (es. in millimetri), orientato nella posizione desiderata e centrato sull’origine. Altrimenti potresti ritrovarti con un pezzo troppo piccolo, troppo grande o posizionato male sul piatto.

Un modello può sembrare perfetto sullo schermo, ma se non è manifold (cioè completamente chiuso) o se ha errori nella mesh, la stampante potrebbe semplicemente ignorarlo o stampare aria.


Errori comuni da evitare

Tra gli errori più frequenti troviamo:

  • Mesh aperte o non chiuse: il file non è un volume e quindi non può essere stampato.
  • Normali invertite: le superfici “guardano all’interno” e vengono interpretate come vuoti.
  • Superfici duplicate o sovrapposte: generano artefatti durante lo slicing.
  • Modelli non centrati o ruotati male: richiedono interventi manuali prima della stampa.

Molti di questi problemi possono essere sistemati nella fase di preparazione alla stampa – e lo facciamo quando possibile – ma non sempre è garantito. Se il file ha una struttura troppo danneggiata o ambigua, la soluzione migliore è rimetterci mano in CAD.


Conclusione

Scegliere il formato giusto è il primo passo per ottenere un risultato all’altezza. STL è quasi sempre la scelta migliore per stampe semplici e veloci, mentre 3MF e OBJ offrono più funzionalità nei casi specifici.

Noi di Stampa3DVeloce.it accettiamo principalmente STL, OBJ e 3MF, e possiamo aiutarti anche nella conversione da altri formati, come STEP e GCODE. Se hai un dubbio sul file, invialo pure: ti diremo subito se è stampabile o se serve una sistemazione.

Vuoi essere sicuro che il tuo modello sia pronto per la stampa? Caricalo ora sul nostro sito e ti guideremo passo dopo passo.

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